Santa Caterina
Caterina Benincasa nata in Fontebranda, bontà ed ascesi ad intercessione del Gioco e della Parte
Una santa senese in missione a Pisa ma con base in Kinzica!
di Leonardo Miraglia (Comando di Mezzogiorno)
Sabato 29 aprile sarà il giorno dedicato a Santa Caterina da Siena. Due eventi della sua vita, occorsi durante il suo soggiorno a Pisa, hanno portato inizialmente il Gioco del Ponte come evento per intero ed in seguito la Nobile Parte di Mezzogiorno a sceglierla come Santa Patrona.
Caterina giunse a Pisa nel 1375 su invito di Pietro Gambacorti signore della città e venne ospitata nella dimora di Messer Gerardo Buonconti in Via Toselli (purtroppo distrutta nel 1943) a due passi dalla chiesa di Santa Cristina, entrambi nel quartiere di Kinzica a sud dell'Arno. Un giorno, mentre era in meditazione in questa piccola cappella, Caterina sentì un gran rumore provenire dall'esterno, domandando il motivo di tanto fracasso le venne detto che erano i preparativi del Gioco del Ponte che poteva ricordare una battaglia vera e propria e ciò la sorprese al punto da chiedere l'intercessione di Dio per far sì che si evitassero morti durante lo svolgimento del Gioco. Ecco come descrive la vicenda Camillo Ranieri Borghi nella sua Oplomachia pisana -che resta lo scritto riguardante il Gioco in assoluto più esauriente, per quanto risalga al 1713-: “Essendo in Pisa S. Caterina da Siena nel tempo solito giocarsi al Ponte, e che stando in giorno nella Chiesa di S. Cristina in amorosi colloqui col suo, e nostro Crocifisso Signore, restasse sorpresa da improvviso strepito di Trombe, e Tamburi; e che avendole detto il Salvatore, che non si sbigottisse, perché quel romore non seguiva, che per occasione d'un Giuoco solito rappresentarsi da' Pisani, ella efficacemente, mossa dall'ardente sua carità, lo pregasse di non permettere, che mai ‘n quello, ne per quello alcun male succeder dovesse, il che fosse dalla Divina misericordia accordato.”
Caterina era solita pregare nella chiesa di Santa Cristina e lì il primo di aprile del 1375 ella ricevette le stimmate, come viene descritto sempre dal Borghi: “Che la Città di Pisa abbia avuta la sorte di godere più volte della preferenza d'una Santa così riguardevole, non può controvertersi; anzi che in essa, e nella già detta Chiesa (Santa Cristina) dal suo Sposo Gesù le furono concedute le Sacrosante Stimmate l'anno di nostra salute 1375...”.
L'intercessione ottenuta da Caterina la rese talmente importante per tutti coloro che facevano il Gioco che fu deciso di renderne la protettrice; mentre, l'aver ricevuto le stimmate è stato il motivo trascendente per far sì che la Parte di Mezzogiorno ne facesse la propria Santa Patrona (ma, naturalmente, anche l'aver vissuto in Kinzica) per altro, a consolidarne l'affetto la Parte ha stabilito, oramai da anni, un gemellaggio con la Contrada dell'Oca del Palio di Siena dove Caterina ebbe i natali.
Il momento preciso nel quale la Parte ha deciso di ufficializzare la sua devozione nei confronti di Caterina non è definito ma sempre il Borghi lo dichiara fra le righe: “Se è vero... che da ogni... Condottiere d'eserciti, prima di dar principio all'impresa..., si ricorra ad invocare le proprie Deità... così prima di farsi il nostro Giuoco un simil ricorso al vero Dio non si tralascia... affine di che da ciascuna delle Parti... si fa celebrare una Messa solenne... Nella parte (di Mezzogiorno) si canta sempre la Messa propria di Santa Caterina da Siena; e celebrandosi fuori della Chiesa di S. Cristina, si fa una decorosa Festa al di lei Altare...”.
La Parte Australe ha recuperato da alcuni anni questa celebrazione e l'aver verificato che sicuramente nel XVIII secolo essa esistesse già, da ancora più risalto alla festa in onore di Santa Caterina che rientra a pieno titolo nel contesto della continuità storica e della salvaguardia delle tradizioni che Mezzogiorno porta come valori da mantenere e trasmettere.